La struttura di una lezione di ginnastica posturale

La ginnastica posturale, come detto, è un’attività sia preventiva che compensativa. È preventiva perché consente di arginare il sopraggiungere di patologie scatenate proprio da una postura errata, che di solito tendono ad acuirsi con l’età. È compensativa, invece, perché permette di migliorare posture errate già presenti, che magari hanno compromesso la stabilità e gli allineamenti del corpo. Questo significa che può essere utile da praticare sia durante l’età giovanile che quando si è più anziani.

Tutte le attività che compongono una lezione di ginnastica posturale si basano su 5 principi fondamentali: Stabilità, Trofia, Mobilità, Elasticità, Respirazione.

Per quanto riguarda la stabilità e la respirazione, si lavora sul miglioramento del “core”, cioè parte centrale del corpo, che serve a mantenere la colonna vertebrale forte ed allenata, pronta a sopportare i carichi e gli atteggiamenti che si assumono nella vita quotidiana.

I muscoli che più di tutti vengo attivati sono quindi gli addominali (diaframma, trasverso, retto addominali e obliqui) e i flessori ed estensori della colonna.

Per lavorare su mobilizzazione ed elasticità, invece, si va a migliorare l’ampiezza dei movimenti dei vari distretti muscolari e scheletrici, con un focus sulle articolazioni. Infine, è cruciale anche intervenire sul tono muscolare, per evitare i rischi di ipotonotrofia, cioè debolezza, a cui si va incontro se i muscoli non si muovono.

Un percorso graduale e personalizzato

Se l’obiettivo della ginnastica posturale è il benessere complessivo dell’individuo, ottenuto intervenendo su carenze o difetti, è ovvio che l’allenamento debba essere quanto più possibile personalizzato. Chi soffre di cifosi, ad esempio, deve evitare alcuni movimenti e prediligerne altri.

La ginnastica posturale è un percorso, e ogni step deve essere calibrato sulle esigenze del singolo oltre che pensato per stare all’interno di una traiettoria di costante miglioramento. Si parte da esercizi semplici, cosiddetti monoassiali, per poi arrivare a quelli più articolati, con pattern motori più complessi, sviluppando mano a mano movimenti armonici e corretti.

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